Sampdoria all-time lineup: la miglior formazione di tutti i tempi

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Il nostro appuntamento che mette in campo gli undici giocatori più forti nella storia delle squadre del campionato italiano oggi fa tappa a Genova, sponda blucerchiata. Gli affezionati alla rubrica del nostro blog Best XI dovranno infatti cimentarsi con i tanti nomi che hanno fatto grande la Sampdoria, molti dei quali hanno reso felici non solo i tifosi di questo club, ma hanno illuminato il firmamento del calcio meritandosi un posto nei ricordi degli appassionati.

Soprannominata la “Samp”, ma anche “il Doria”, questa squadra combatte per la supremazia cittadina contro il Genoa, rivale contro il quale dà vita ad uno dei derby più spettacolari del mondo.
Vanta sessantadue campionati di Serie A, e lega i suoi successi al periodo che intercorre tra anni Ottanta e Novanta: lo scudetto 1990-1991; la Supercoppa italiana 1991; la Coppa delle Coppe nel 1989-1990; quattro Coppa Italia.

Un simbolo dello scudetto tra i pali

Non sono pochi gli interpreti di un certo peso che hanno saputo dare lustro al ruolo di estremo difensore nel corso della storia doriana. Basti pensare, tra di essi, a gente come Ivano Bordon, a Genova dal 1983 al 1986, o Walter Zenga (dal 1993 al 1996). La nostra scelta vira però su Gianluca Pagliuca, che proprio con questa maglia è “nato” e cresciuto calcisticamente. Certamente rappresenta uno dei simboli della grande Samp che raccolse tante vittorie tra anni Ottanta e Novanta, primo fra tutti lo scudetto della stagione 1990-1991: memorabile è il rigore parato a Matthaeus nello scontro diretto con l’Inter.


Un terzetto difficile da superare

Dal 1983 al 1995, dodici anni in blucerchiato e tanti fuoriclasse marcati senza tregua: lo “zar” Pietro Vierchowod è certamente uno dei quegli imprescindibili pilastri che non potranno mai essere rimossi dal cuore dei supporters. Velocità, marcatura e senso del tempo ne fanno uno dei difensori più talentuosi di sempre del nostro campionato.
Suo grande compagno di battaglie e successi, Moreno Mannini, ha condotto la retroguardia doriana a tante soddisfazioni, tantissime, se si pensa che tuttora è il secondo recordman per presenze nella storia del club con 501 gettoni. Pur avendo fatto parlare di sé per le sue doti di terzino, abbiamo deciso di “forzarne” la posizione per tenerlo tra i nostri titolari.
A completare il terzetto di difesa, un roccioso centrale d’altri tempi, Gaudenzio Bernasconi: abile anche come centromediano, tra il 1954 ed il 1965 contribuì alla causa blucerchiata totalizzando trecentrotrentaquattro presenze.


Il cuore oltre l’ostacolo, in mezzo al campo

Con un pacchetto difensivo di grande sostanza, la mediana può anche dormire sonni tranquilli, viene da pensare. Tuttavia, anche nella valutazione dei centrocampisti più meritevoli abbiamo deciso di premiare il giusto mix di tecnica e cuore. Certamente è la prima cosa che viene da pensare quando viene chiamato in causa uno come Angelo Palombo, forse una delle ultime bandiere ad avere calcato i campi della nostra Serie A. In quindici anni di Samp (dal 2002 in poi salvo una brevissima parentesi interista) ha condiviso con i suoi tifosi momenti esaltanti e grandi delusioni, dalla cavalcata Champions fino alla retrocessione in B, interpretandoli sempre con la stessa passione.
Al suo fianco troviamo l’inconfondibile andatura snodata ed i folti baffi di Toninho Cerezo, il brasiliano a cui, a trentuno anni, Boskov seppe dare nuova linfa prima di vivere sei magici anni a Genova, culminati con la gioia dello storico scudetto.
Sul lato destro trova spazio un suo compagno di quegli anni tanto indimenticabili per il popolo doriano, “Popeye” Attilio Lombardo, che si è saputo meritare un nomignolo del genere per le sue doti di estrema generosità e fedeltà alla causa di squadra. Grandi fondamentali, tanta corsa e pochi fronzoli: caratteristiche che hanno inciso non poco sui successi di quegli anni cementando il rapporto con i tifosi che ne hanno da subito riconosciuto la sua voglia di sacrificarsi.
A smontare le difese avversarie sulla sinistra, Ernesto “Tito” Cucchiaroni, incontenibile talento legato alla Sampdoria che meglio figurò prima che arrivassero i tempi d’oro di mister Boskov, quella che conquistò la quarta piazza nella stagione 1960-1961: l’argentino seppe portare classe e velocità abbinandole ad un buonissimo senso del gol, visto che alla fine conterà con questa maglia ben quaranta realizzazioni.

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I gemelli del gol ed una vecchia gloria in avanti

Inutile dire altro: quando sia pensa alla Sampdoria e alle tantissime soddisfazioni che la squadra del presidente Mantovani ha regalato non solo alla Marassi blucerchiata, ma a tutto il mondo degli appassionati di calcio italiano, l’immediato collegamento va al tandem d’attacco formato da Roberto Mancini e Gianluca Vialli.
Il legame tra il “Mancio” e la Samp va oltre ogni possibile definizione: recordman per presenze (567) e reti (171), è probabilmente il più grande giocatore che abbia mai indossato questi colori, oltre ad esserne il simbolo storico per eccellenza, visti i numeri raccolti in quindici anni di militanza blucerchiata. Talento dotato di eleganza indiscussa, non ha mai sfigurato in un’epoca di grande abbondanza di numeri dieci, grazie ad un repertorio ricchissimo che ha condotto la squadra a raggiungere tutti i suoi trofei, dallo scudetto alla Coppa delle Coppe, una Supercoppa italiana e ben quattro edizioni della Coppa Italia.
Palmares simile a quello del compagno di mille avventure, Gianluca Vialli, con il quale ha composto uno dei tandem più riusciti della storia del nostro campionato. Si diceva che il suo lato “razionale” compensasse l’istinto di Mancini, e che questo fosse uno dei motivi del successo della coppia d’attacco. Manco a dirlo, occupa la seconda posizione tra i goleador di tutti i tempi del club, con centoquarantuno marcature. L’unico grande rimpianto di entrambi è la finale di Coppa dei Campioni persa con il Barcellona nell’edizione 1991-1992.
Capocannoniere come Vialli è stato anche Sergio Brighenti, trent’anni prima. Questo attaccante che viene ricordato soprattutto per potenza e grande senso della posizione in area di rigore è riuscito a prendersi il trono dei bomber nel campionato 1960-1961, andando in rete ben ventotto volte. Di quell’annata si ricorda anche un suo clamoroso poker siglato contro l’Inter di Herrera. Ecco spiegata la nostra convocazione: si è voluto dare peso ad una delle migliori prestazioni stagionali viste da un attaccante in maglia doriana.


Certamente, come sempre, lo spazio per le discussioni è aperto. Nel nostro ideale 3-4-3 doriano era prevedibile che la maggioranza dei convocati provenisse dallo splendido periodo a cavallo tra anni Ottanta e Novanta. Ma ci sono anche altri giocatori che meriterebbero di subentrare, e che pertanto teniamo nella nostra panchina virtuale. Ad esempio mister Marcello Lippi, che come libero si è imposto a Genova per quasi tutto il decennio degli anni settanta. Luca Pellegrini, che da capitano ha vinto lo scudetto. In mediana meritano menzione Giancarlo Salvi (oltre cinquanta reti realizzate tra anni sessanta e settanta) e soprattutto la mezzala offensiva Adriano Basetto che tra il 1946 ed il 1953 ha lasciato grandi ricordi sotto la Lanterna, superando le novanta marcature in sette stagioni.
Ci sono altri nomi che da soli varrebbero il prezzo del biglietto, come quello di Ruud Gullitt o quello di Juan Sebastian Veron, o di un giovanissimo Clarence Seedorf, il cui rendimento migliore però è stato espresso con altre squadre.
Simile discorso in attacco per Trevor Francis, che pur essendo l’unico inglese ad essere stato capocanniere della Coppa Italia (vinta nel 1985), complici diversi infortuni non è riuscito ad esprimere il suo reale potenziale. Scalpitano poi altri nomi, interessanti, come quello di Vincenzo Montella e di Francesco Flachi, che segue i gemelli del gol nel podio dei cannonieri doriani di tutti i tempi (112 reti). Una citazione infine la dedichiamo all’attuale bomber Fabio Quagliarella, capocannoniere della Serie A 2018-2019, attualmente a quota ottantaquattro reti, una più bella dell’altra. Tifosi della Samp lo sappiamo: molti di voi non aspettano altro che schierare il buon Fabio nell’attacco dei sogni, al fianco di Vialli e Mancini. Anche noi siamo combattuti. Nell’attesa che sia consegnato alla storia del calcio speriamo che il bomber possa regalarci altre prodezze come questa.

Una delle tante reti da cineteca siglate da Fabio Quagliarella