Zinédine Zidane: un poeta del calcio giocato divenuto Leggenda

Il fuoriclasse che ha fatto la storia del calcio

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Il ritratto di uno dei più grandi trequartisti vecchio stampo degli anni ‘90

Provare a ritrarre un mostro sacro come Zinédine Zidane, attraverso il sapiente utilizzo di parole che rimangano impresse nella mente di chiunque come fossero splendenti pennellate di colore su tela, è un’impresa ardua. Tuttavia noi ci proveremo, perché a distanza di 14 anni dal suo ritiro, avvenuto (con la maglia di un club) il 7 maggio 2006 durante la partita contro il Villarreal disputatasi allo stadio Santiago Bernabéu, e dopo con la nazionale al termine dei mondiali dello stesso anno, il francese ex Real Madrid, Juventus, Bordeaux e Cannes ci manca ancora tanto! Qui proveremo a descrivere meglio alcuni aspetti che hanno reso concreto e vivo il mito Zinedine Zidane, e così ancora fresco il suo ricordo tra gli appassionati di pallone.

La sua classe innata, il suo senso della posizione, la sua incredibile capacità di fare la differenza come assist-man e goleador sono stati alcuni dei tratti distintivi di questo trequartista vecchio stampo, e all’occorrenza seconda punta, vero e proprio poeta del calcio giocato. Zidane, poi, è stato indubbiamente uno dei pochissimi calciatori in grado di lasciare un segno indelebile nella storia del pallone che rotola. Nato a Marsiglia il 23 giugno del 1972, Zizou esordisce come player professionista nel Cannes, senza riuscire per altro a lasciare il segno, cosa che invece gli riesce nel Bordeaux, squadra in cui milita dal 1992 al 1996 realizzando, in 139 partite, 28 goal. Il giovane franco-algerino, vincitore nel 1994 del Trophée UNFP du football, durante la stagione 1995-1996 offre un contributo straordinario per la conquista della Coppa Intertoto da parte de “Les Girondins” segnando ben 5 reti in 8 partite. Alla nazionale francese non sfugge certo il potenziale di questo ancora poco conosciuto atleta che di cognome faZidane e così al futuro campionissimo di Juventus e Real Madrid viene concessa la chance di mostrare tutte le sue qualità all’Europeo Under 21 del ’94. In quell’occasione ottiene un importante 4° posto dopo aver perso la finalina contro la Spagna. Da quel momento in poi il trequartista francese diviene, in pianta stabile, un giocatore della Nazionale maggiore con cui colleziona le sue prime apparizioni sul terreno di gioco all’età di soli 22 anni. Nel 2006, dopo aver vinto un Mondiale nel 1998 (che gli vale successivamente un Pallone d’Oro) e un Europeo nel 2000, decide di lasciare i Galletti.


Con la Juventus la consacrazione definitiva di Zizou

Nel 1996 Zizou sbarca sul pianeta Juventus per soli 7,6 miliardi di lire. Pochi quattrini se paragonati alle odierne cifre che ruotano intorno all’ingaggio di un qualsiasi giocatore che non faccia parte del vivaio o, come direbbero in Spagna, della cantera. Per la gioia di noi appassionati di fuoriclasse dal nobile pedigree, ecco che un nuovo protagonista della Serie A (e che protagonista!) si unisce ai vari Totti, Mancini, Del Piero e chi più ne ha più ne metta. Sono gli anni ’90, periodo dorato e fecondo del football italiano, dove i top player certo non mancano. Dopo un breve inizio in salita a causa di un vistoso calo atletico, Zidane inizia a professare il suo calcio consistente in magie con il pallonein grado di far trasalire anche i più grandi illusionisti. Muovendosi dietro le punte, il franco-algerino riesce a ispirare campioni del calibro di Vieri, Inzaghi, Henry e Del Piero, tanto per citarne alcuni, e a vincere con la squadra di Torino 2 scudetti, 1 Supercoppa italiana, 1 Coppa Intertoto, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Supercoppa UEFA. Il suo impatto in Serie A fino al 2001, anno in cui si trasferisce definitivamente a Madrid, è a dir poco devastante. Con la classe cristallina che tutt’ora si ritrova, Zidane potrebbe benissimo giocare da fermo nell’attuale massimo campionato italiano di calcio e disegnare parabole come nessuno. Le imprevedibili quote scommesse di oggi diverrebbero facilmente azzeccabili perché con il francese trequartista in campo lo spettacolo è assicurato. Tornando con i piedi per terra, è giunto il momento di raccontarvi il Zidane del Real Madrid.


Il Galattico tra i galácticos

Sborsando 150 miliardi di lire, Il Real Madrid si assicura, nel 2001, le prestazioni di Zinédine. I Blancos nei primi anni 2000 sono una squadra che oggi definiremmo da Playstation, mentre 20 anni fa circa si utilizzava il termine galácticos. La lista dei Palloni d’Oro e campioni da fantascienza comprendeva cognomi altisonanti come Beckham, Figo, Ronaldo il Fenomeno, Raul e Owen. Zinédine Zidane è solo la ciliegina sulla torta di un dream team che sulla carta avrebbe potuto “divorarsi” ogni avversario e trionfare in ogni competizione anche se nella realtà non fu proprio così. Al di là di questa nostra considerazione, il francese con la camiseta blanca, dopo aver vinto quasi tutto in Italia, riesce finalmente a conquistare anche l’agognata Champions League. Nel 2002 in finale contro il Leverkusen Zizou realizza uno strepitoso gol al volo, che rimarrà negli annali del calcio e che di fatto regala il trofeo ai Blancos. Nel 2006 il Galattico tra i galacticos si ritira dal calcio giocato non dopo aver vinto: 2 Supercoppa di Spagna, 1 Liga, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa UEFA e, appunto, 1 Champions League.


Il Zidane giovane tecnico

Il Zidane giovane tecnicosta già dimostrando di essere un fuoriclasse della panchina come lo è stato durante i suoi trascorsi sui campi da gioco. Nel 2014, dopo essere stato solo un anno prima vice-allenatore di Ancelotti nel Real Madrid, diviene c.t. della seconda squadra, il Real Madrid Castilla, con cui si classifica 6° in terza divisione. Due anni dopo, grazie all’esonero di Benitez, è timoniere dei Blancos e con questa squadra in 4 anni circa vince tutto: 1 Liga, 2 Supercoppa di Spagna, 3 Champions League (record condiviso con Ancelotti e Paisley), 2 Supercoppa UEFA e 2 Coppa del mondo per club. E siamo solo agli inizi…


Non potevamo lasciarvi senza offrirvi la possibilità di rivedere alcune “magie alla Zidane”: