Ripercorriamo insieme i magici momenti di Manchester City – QPR del 2012, la partita che consegnò, con un finale esaltante, la Premier League ai Citizens, dopo 55 anni di digiuno.
Lo storico scudetto del City allenato da Mancini e vinto in zona Cesarini
Il calcio non è un solamente uno sport che vanta una platea di milioni e milioni di appassionati sparsi in tutto il mondo quanto una metafora della vita stessa: quando tutto sembra finito, ecco che basta un nonnulla per tornare a sorridere e a gioire come non mai. Se vi sembra un’affermazione troppo forte e un po’ “tirata per i capelli”, provate a chiedere cosa ne pensa uno dei giocatori che militavano nel Manchester City durante la stagione 2011-2012 di Premier League e vedrete che sarà certamente d’accordo con noi. Per chi lo avesse scordato, il team che solitamente indossa una casacca bianca e celeste, allora allenato da Mancini, vinse il suo terzo scudetto della storia al minuto 94 dell’ultima giornata di campionato grazie a una prodezza di Agüero.
Queste informazioni da sole dovrebbero già darvi l’idea di quanto pathos ci fosse in quell’occasione, se poi aggiungiamo il fatto che i Citizens arrivarono primi a parimerito con lo United ma divennero campioni d’Inghilterra grazie alla differenza reti e agli scontri diretti, il finale da thriller è servito. In un’ora e mezza di partita Džeko e compagni scoprirono in prima persona cosa fosse l’inferno, il purgatorio e il paradiso! I protagonisti in campo, quelli sugli spalti e i tifosi da casa vissero emozioni così forti, così diverse e così ravvicinate tra loro che ci volle un po’ prima che il cuore tornasse a battere regolarmente e non più all’impazzata. Sono passati 8 anni da allora, ma ci sembra il caso, visto che amiamo a dismisura il calcio che sa regalarci trame da film kolossal, ripercorrere, live, quei momenti insieme.
Il film della partita: una sintesi “in diretta”
Siamo giunti all’ultima giornata di Premier League e il Manchester City, battendo il QPR, può laurearsi campione d’Inghilterra. L’avversario del team diretto da Mancini deve assolutamente salvarsi e farà di tutto per giocare la partita della vita. Dal calcio di inizio si evince che sarà proprio così: il QPR è infatti disposto in campo con l’obiettivo di contenere le sfuriate dei Citizens per poi ripartire al fine di fare male. Il 4-2-3-1 del City, che prevede il trio Silva-Nasri-Tevez alle spalle di Agüero, fa fatica a superare la retroguardia nemica ma finalmente al minuto 39 trova il vantaggio con Zabaleta. Il match sembra essere (finalmente) tutto in discesa per la squadra di Manchester ma il calcio, si sa, non finisce mai di stupire: incomincia il secondo tempo e Hart viene “fulminato” da Cissé nell’unica occasione creata dal club che ha sede a Loftus Road. 1 a 1. I colpi di scena non sono certo finiti qui, anzi… gli Sky Blues provano subito a riportarsi in vantaggio, sebbene il muro del QPR sembra a dir poco invalicabile. Spingere a testa bassa sull’acceleratore porta sempre con sé grossi guai e così è stato anche questa volta: a causa di un’imperdonabile disattenzione, ecco il goal di Mackie di testa per il momentaneo 2 a 1 in favore dei Queens Park Rangers. Incredibile! I continui attacchi portati dai Citizens al gran completo sembrano non andare mai a buon fine. Mancini tuttavia non perde la testa, sebbene il tempo stia scorrendo troppo velocemente, e continua a incitare i suoi giocatori che nei minuti finali ribaltano una partita pazzesca: Džeko al 92′ e Agüero al 94′ riescono a strappare una vittoria quasi insperata che vale il terzo scudetto per il Manchester City. Dopo 44 anni, gli Sky Blues tornano a primeggiare in Premier League dopo aver deciso una sfida che definire al cardiopalma sarebbe quantomeno riduttivo. Se oggi come oggi ogni scommessa risulta aperta a qualsiasi esito, immaginate nel lontano 2012 che miracolo sportivo è stato in grado di compiere il City tallonato dallo United che ci ha creduto fino all’ultimo secondo! Nonostante la sconfitta, il QPR riuscì a salvarsi per un misero ma prezioso punto davanti al Bolton.
Una caparbietà senza eguali
Il City ci ha creduto fino alla fine e ha messo in campo una caparbietà che non ha avuto eguali in quella stagione: dal portiere fino all’ultimo attaccante, tutti i protagonisti erano consci del fatto che farsi sfuggire quello scudetto avrebbe significato fallire un’occasione storica che forsenon si sarebbe mai più ripresentata. L’inserimento a partita in corso di Džeko ha fatto la differenza perché ha dato ancora più peso e vitalità a un attacco che letteralmente “rimbalzava” contro la difesa del QPR. Quest’ultimo ha graffiato l’avversario realizzando due goal su due occasioni create, ma nulla più. Il calcio è davvero una metafora della vita: chi desidera fortemente una cosa e ci mette l’anima per ottenerla può modificare un destino già segnato come ha fatto il Manchester City in quel lontano maggio 2012 quando stava per perdere lo scudetto all’ultima giornata di campionato contro i non irresistibili Queens Park Rangers.
E dopo il nostro racconto, ecco a voi il video più emozionante di quella partita: