Ci sono squadre che nella mente dei loro tifosi sono indelebili. Ad esempio la Lazio di Maestrelli targata 1973-1974, che resterà sempre nella storia e del popolo biancoazzurro. Una squadra allenata da un vero ‘uomo d’altri tempi’, Tommaso Maestrelli. Pisano di nascita, barese di adozione, dove svolse la carriera di calciatore, debuttando in serie a solo 16 anni.
Nel 1948, ebbe anche una convocazione in Nazionale mentre, da allenatore, incominciò nella Lucchese, e nel 1971 approdò alla Lazio. Maestrelli costruì una squadra particolare, fatta da senatori: da Chinaglia leader indiscusso, Frustalupi, Capitan Wilson, inserendo giovani di talento come D’Amico e Re Cecconi.
L’anno 72/73 la Lazio sfiorò lo scudetto, ma il 23 dicembre 1973, la Lazio andò in vetta al campionato di Serie A, rimanendoci fino alla fine ed iscrivendo per la prima volta il proprio nome nell’albo d’oro del Campionato di Serie A. Paradossalmente, la Roma aiutò i cugini, battendo al terz’ultima giornata l’antagonista Juventus per 3-2, mentre alla penultima giornata, Giorgione Chinaglia, trasformando dagli 11 metri un calcio di rigore contro il Foggia, diede il via ai festeggiamenti nella capitale.
Questa squadra nel 1971/72, era ancora in serie B. Un team con uno spogliatoio che molti hanno raccontato come una polveriera. Ci sono due veri e propri clan in lotta fra loro, uno capeggiato da Chinaglia e Pino Wilson, a cui appartengono anche Pulici, Oddi, Facco, Petrelli e D’Amico; l’altro ha come leader Luigi Martini e Luciano Re Cecconi, fiancheggiati da Frustalupi, Garlaschelli e Nanni. Gli uni non parlano con gli altri, in mensa mangiano separati ed hanno perfino due spogliatoi divisi, ciascuno addirittura con il proprio magazziniere. Si parla ancora della partitella del venerdì dove assistevano sempre qualche migliaio di tifosi, e giocatori che la domenica giocavano senza parastinchi, all’epoca non erano obbligatori, il venerdì invece li mettevano. Arbitrava l’allenatore Tommaso Maestrelli, che a volte fischiava la fine prima del tempo perché gli animi erano troppo accesi, mentre altre volte invece la partita durava anche due ore, e finché Chinaglia non segnava era impossibile andarsene. Incredibilmente, però, quella squadra divisa in due fazioni, una volta in campo si trasforma. La domenica le faide interne del resto della settimana vengono dimenticate e se Chinaglia subiva un fallo Martini era il primo ad andare a muso duro contro il difensore avversario, e viceversa.
La formazione
Una rosa ed una squadra, quella che vinse il campionato 1973/74, che i tifosi laziali non dimenticheranno mai.
Pulici – Petrelli – Martini – Wilson – Oddi – Nanni – Garlaschelli – Re Cecconi – Chinaglia – Frustalupi – D’Amico. Allenatore: Tommaso Maestrelli